domenica 13 luglio 2014

Eppure è ancora azzurro

Sono stata anche felice, sono stata anche più felice. Tradirò la noia pensando a un tuo bacio -sai, non lo ricordo più- e resterò a fissare la proiezione di ombre lunghe sul muro a nord delle mie stanze; c'era una finestra, non la ricordo più: la serranda è sempre chiusa. Muri di plastica inutili, mi dividono da te, e le lacrime ci scivolano sopra pulendoli. Non sono mie quelle lacrime, è il mio cielo fuori che ti piange. Eppure è ancora azzurro.
  Se ti penso poi rido. Bada bene, non sorrido: rido. Cinico e permaloso. Tutto questo, da altri è inaccettabile,  con te ci rido, e non ne conosco il motivo. Desidero dire la verità. Sono contenta tu abbia distrutto l'idea che mi ero fatta di te, sono contenta tu mi abbia stupito: cinico e permaloso. Rido.
Prendo il ricordo di un bacio, un pizzico del negare la realtà -perchè in realtà era un bacio di circostanza, perchè in realtà quel bacio doveva Essere il ventitre ottobre, ma sei stato troppo timido e io pensavo di non essere abbastanza. Poi si è rotto qualcosa. Poi ho perso qualcosa.
  Allora pensavo e ridevo, con un cielo azzurro fuori, che mi pioveva dentro.