mercoledì 30 dicembre 2015

oops

Oops
chiave, marmo e conchiglie in vaso - contenitore del Rosso utilizzato per riscrivere Una stanza tutta per sé 


sv

martedì 29 dicembre 2015

lingua Madre


Quando rompo qualcosa è come vivere all'estero: sognare e bestemmiare in italiano, bestemmiare e sognare nella lingua Madre. Quando sogno e rompo qualcosa la mia lingua Madre è il mosaico.
Ciao Pennino.

Pennino, marmo, conchiglie in contenitore per inchiostro 
sv

martedì 22 dicembre 2015

Lascia la mia maglietta dei Karate diventare il tuo pigiama Quando viene Estate



Lascia la mia maglietta dei Karate diventare il tuo pigiama

Quando viene Estate


Senza Luna, la linea che sta al centro 
Caso

conchiglie e marmo su pasta acrilica, in latta

11,5x19,5 cm

sv


domenica 6 dicembre 2015

Nella fine del Mondo avevo nostalgia di Te


  • Le RiCorderai. Ne sono certa, anche senza segnare/sognare:
    Ho fatto dei sogni assurdi.
    Sogni di fine del mondo e tutti ad ascoltare preghiere in latino al buio, cantate da una testa albina che vedevo solo io.. Poi è subentrato il Tempo, a cantare, un gigante Cronos che camminava verso me, sdraiata con cuscino sul suo palco, mi sono spostata, ancora al buio... Teste di suore facevano il coro. Ero serena, non avevo paura del buio, tutti erano presi male dal buio. Le teste le vedevo io sola.               Spagna, vivevo in Spagna. È morto un Papa e tutto in bianco su un carro bianco se lo portava seco un cavallo bianco, in giro, e sopra a un tetto di un bagno, un tetto in vetro, lo si scorgeva. Il bagno era il suo, ma diventava mio e della mia coinquilina. Son tornata dalla Spagna, ma senza viaggiare, guardando una bicicletta tornavo - amici, cugina e altre persone in Spagna, con me. La Spagna era povera, ma ero serena.
    Poi, abbiamo camminato nella sabbia della spiaggia, tu io e tua Madre (una scultrice che rispettano - forse perché ha scolpito te?), tu volevi prendere posto nella spiaggia dei nudisti anziani, ma con tua Madre abbiamo deciso di proseguire per trovare posto vicino al mare, al di là delle dune. Abbiamo trovato dei buchi nella sabbia con delle sculture.. Una bambolina in scala umana di plastica, vestito Novecentesco giallo sbiadito. In un altro buco un Pinocchio. Desideravo prendere entrambi per fare dei calchi, ma non l'ho fatto perché mi sembrava puerile nei confronti di tua Madre (le portavo ascolto e molto rispetto mentre parlava). 
  • Mi sono svegliata tardi, tardissimo.

giovedì 26 novembre 2015

Trilogia di Turgenev ( o del Sia pure solo per un Attimo?)

    Ordunque, questo è un compito a casa per la lezione di Costume, del 25 Novembre.
Ognuno di noi aveva una serie di immagini. Tre, per la precisione. Il nostro compito era quello di descrivere la scena nel Qui e Ora  (Loro, e anche nostro in fondo), carpire gli elementi e creare una storia - anche se preferisco dire favola .
     Insomma, la consegna era precisa, non si poteva sforare a livello temporale; niente passato e niente futuro. Difficile, è stato difficile. In più le immagini non dovevano assolutamente entrare in rapporto.. Ecco, ancora più difficile - la nostra vita fluisce Grazie alle analogie, a quanto pare -, anche perché le Tre immagini, infine, si sono legate. Tuttavia, quando ho esposto i tre testi non l'ho detto perché era una scelta dettata da qualcosa che non era stato richiesto nella consegna.    
    Ho Desiderio lasciare nelle mie favole questo compito completo, perché:

Fu creato forse allo scopo 
di rimanere vicino al tuo cuore,
sia pure solo per un attimo?     

Turgenev                                                                               



                                                                                                                              
                                                                             
Guardar


I pensieri che si fanno carne, era Lui. Arrivava per primo a tutte le celebrazioni, sempre, per potersi sedere n prima fila.   
    Sì, lì si sedeva, e appoggiando la mano destra sul mento e guancia destra; donava una responsabilità dittatoriale a quella stessa mano destra – che a guardarla allo specchio, che siamo Noi, è una sinistra.       Responsabilità dittatoriale, di destra, mantenere la stabilità – ritorno all'ordine - di tutto quel peso fatto in materia grigia, ossa carne pelle, antiche, e tessuti nuovi, ma antichi anch'essi, di Filosofie Religiose, a Righe – a pregare contro la tempesta.   
A righe come Carta da Musica da riempire, con dolci e salvifiche Parole Religiose, fatte di suoni.           Ma, tuttavia, i suoi pensieri potevano solo farSi Carne, materia. I suoi pensieri non potevano farSi parola, suono.  
    Lui stava lì,in prima fila, perché sordomuto, e più non poteva contemplare la Carta da Musica di spalle – di Tutti -, che poteva solo immaginare di poter riempire.    
Guardar. Guardar, in Castillano significa Conservare, e Lui aveva deciso di Guardar, conservare, il suo proprio sorriso.





                                     

Strutturalismo


   Roland Barthes, Linguista Strutturalista vissuto nel Novecento, ha detto che tutte le volte che chiediamo qualcosa a qualcuno, il Famoso Posso chiederti una cosa?; SubEntra rapida la domanda, nell'Altro, E adesso, cosa vorrà?
L'Unica Persona a cui questa intima domanda non perViene è nostra Madre, perché si sente Responsabile della nostra felicità, dal momento in cui ci ha messo al Mondo.    
    Così, il Ti Amo è una richiesta. Dire Ti Amo richiede una risposta di uguale Senso – Noi uomini siamo donatori di Senso.   
    Il Signor Roland Barthes ha detto che per far in modo che questa manifestazione - in linguaggio, dei nostri sentimenti - non diventi una richiesta; questa manifestazione deve essere detta nel medesimo momento, da entrambe le parti. In questa maniera vi è una dissoluzione.
     
     Ti Amo.

Si son dette La Signora e il Vello. 
  (Ma La Signora non sapeva che la Tigre aveva calcolato i sui Respiri, aveva aspettato quell'UniSono.. Perché aveva letto Roland Barthes)


Post scriptum
Qua La Signora è sdraiata sopra ad una Tigre scuoiata
, E l'Accarezza.







                                                                                                                                                                                                                                       
Chiaro                                                                                                                                                                

Solo a Lui era stato dato un compenso per apparire Felice ogni qual volta si timbra il cartellino.   
 , E Lui ci si comprò un abito, Chiaro.    
Il Paradiso è cosa sua, Chiaro









                                                                                                                                          Fine.
                                                                                                      

lunedì 23 novembre 2015

Quesiti


In frantumi la tazza del Servizio Giapponese, che tanto Amo.

Dentro del Buon Caffè, potrai solamente tentare di farCi un mosaico. 
   Addio recipiente accogliente di caffè, Addio Gusto e Odorato. Benvenuto tatto. Hasta siempre udito e vista.
Eppure le tazze son rimaste in cinque, i sensi no - mancherà sempre il sesto?
Perdere i Sentimenti, in principio voleva dire perdere le facoltà principali di percezione, del Sentire - perdere i Sensi e svenire.
Perduti, in parte. Acquisiti, in parte. Quesiti, rimangono.


mercoledì 16 settembre 2015

Tu

   Ed ecco lo Splendido testo composto da Luca Maggio a proposito del Tu. 
Ci siamo conosciuti nel 2013, ha già scritto della mia ricerca. 
Sono molto Grata a Luca, una persona di Sensibilità Altra. 
Prima di conoscere Luca non sapevo cosa fosse un Curatore. Conoscendo Luca auguro a tutte le persone che si occupano del Minotauro di essere Curate da Lui.
   Luca non è presente solo in periodo di mostre, Luca è un Amico Presente sempre. 
Ogni volta che inizio un nuovo lavoro Lui è il primo a cui espongo il lavoro: nuova idea, conto fino a tre, uno due tre, mail a Luca. Riesce a capire concetti ermetici che ancora devono trovare parole, sì, con Luca parlo attraverso colori immagini e gesti.

Nei momenti in cui mi sento Piena di Grazia, nei momenti in cui non ricordo che il Dolore è un Errore della Mente... Luca c'è. Cura e Conforto. Non immaginavo nemmeno esistesse una Persona così. Senza Luca avrei smesso di lavorare almeno almeno tre anni fa, non scherzo. Ci siamo consigliati tanti libri, mi ha fatto conoscere Poeti Musicisti e Artisti in genere che mi hanno fatto crescere tanto. Sì, la cura e la forza di Luca nel riuscire a condurre questa mina vagante che sono è uno dei doni più Belli della mia vita.


"Un uomo labirintico non ha bisogno di trovare l'uscita, ma solo la sua Arianna" - dice il mio Amato Roland Barthes -, Luca è la mia Arianna che tende e strattona il filo da lontano appena mi addormento triste.

https://lucamaggio.wordpress.com/2015/09/13/tu-sara-vasini-r-a-m-2015/

venerdì 3 aprile 2015

CiuUUUUFf

Definizioni di tempo ed esigenza d'ascoltarsi. Qui rimangono intrappolate definizioni che mi fluiscono, controllate o meno dalla supervisione dell'udito che costante scandisce il sentire, mio proprio, non universale e solo di latitudine ed anestesia.
    Prenderò il treno delle 14:30 che parte dal binario due, è in arrivo sul secondo binario, ancora sulla stessa panchina.
    Ecco mi sono seduta sulla prima carrozza, a metà, come sempre.
    Il treno è una gran dote di tempo puro.
Solo il treno, tra rumori soffi, e diciture meccanizzate - rompere qua in caso d'emergenza - stabiliscono l'essere nel mondo disilluso, ma illuso dalla poesia Futurista.
E allora: ciuUUUUFf!
Grazie, sono le 14:35. Si parte, sta finendo l'inchiostro e mi rifiuto di scrivere, ancora. La grafomania non gode in lapis, ci vuole sangue nero per soddisfarla.

giovedì 1 gennaio 2015

cordoni ombelicali artificiali

Che cos'ha nella borsa? Un aborto con un cordone ombelicale strasciconi, soffocato in ovatta rossastra. I cordoni di tutti sono legati l'un l'altro nel passato, cavo intrecciato d'ogni carne. [...] Volete essere simili a dei? Contemplatevi l'omphalos. Pronto. Parla Kinch. Mi dia Edenville. Alef, alfa: zero, zero, uno.

Sposa e compagna di Adamo Kadmon: Heva, l'ignuda Eva. Non aveva ombelico. Contempla. Ventre senza macchia, gonfio e grosso, un brocchiere di pergamena tesa, no, bianco acervo di grano, splendido e immortale, eretto da eternità ad eternità. Grembo del peccato. [...] Si congiunsero e si separarono, fecero il volere dell'accoppiatore. [...] Vado o no da zia Sara? La voce del mio padre consustanziale.
James Joyce, Ulysses.
   Ecco sono arrivata alla conclusione che quest'oggi il pensiero dell' Omphalos mi ha perseguitata, minata, per tutto il giorno - e ho ritrovato questo ricordo di Ulysses. Partito dalla piccola cicatrice che porta in grembo la Gatta; sterilizzandola l'ho resa umana, più che umana. Porta seco quel qualcosa del tutto umano che ci rende terreni, cordoni ombelicali artificiali. 
Sterilizzazione. Continuiamo a sterilizzarci fisicamente e mentalmente tutti i giorni, per non partorire il prolungamento della nostra disgrazia: la caduta - dalle Grazie della Madre, non dal Cielo. Santo, ultimo Santo. Azzurrità immensa che amplifichi e rendi Infinito il vagabondare in desideri, di stelle e nuvole in movimento, puttane del tempo, nel.
   Pare stupido parlare del primo dell'anno, lotto ogni giorno con la mia morte e la mia rinascita. Inutile dare tanta importanza a una cifra. Muoio ogni notte quando mi addormento, per poi rinascere al risveglio nel corpo pesante che non mi appartiene, fatto di pensieri e caffè per renderlo meno libero di quanto fosse in sogno. Cambiano i numeri degli anni, e ci attacchiamo al cambiamento numerico accettandolo, quand'anche non diamo lo stesso piacere al mutamento che avviene intorno a noi, ma anche dentro: vorremmo mai vivere sempre e solo in un anno? No, lo guardiamo passare e incantati alle successioni numeriche desideriamo una vita a lieto fine, senza mutamenti di crescita, vorremmo bastarci, così come siamo. Ci aspetta ancora molto, o forse no. In un mare di nebbia, cammineremo nell'attesa, giorno dopo giorno.
   Temo in un ritorno nostalgico, ma nessun ritorno; questa morte - notte - mi ha aperto gli occhi, con il vento gelido su calze leggere di fili setati, quante farfalle di seta hanno abbandonato la loro Pupa per scaldarmi? Bachi da seta, rifiutati dall'esistenza - prolungata nelle mie articolate calze, con filino lungo, dietro, per tutta l'altezza della gamba - in cambio di un qualche giorno di Volo, di qualche giorno a causa mia? No, non hanno abbandonato a causa mia, le farfalle dovevano volare. Psychè, Anima, bachi da seta senz'Anima, tatuata Alma sulle labbra della confidente: ho calze senz'anima che proteggono queste mie gambe dal freddo. A pregare contro la burrasca, protetta dall'anima di nessuno torcerò i capelli che rimangono delle notti amate impigliati nel mio letto di seta e d'ottone. Letto stanco d'ottone che di energie mi privi rubandomi i capelli: quante notti, ancora, brinderai all'assenza d'anima. Strappa gli ultimi capelli e proteggi i miei sogni, che lo sognano, che mi sognano di lui che mi abbandonano di assenze in isola circolare, senza più mare, solo di nebbie e schiaffi in volto, gelidi, e sulle mie gambe, stanche di sonno, fredde di noia.
   Annoiami letto di ottone e seta, in favole antiche che non sono in grado di far più volare. Tradiscimi ancora e sempre e cuci i miei occhi con i miei stessi capelli, per farmi guardare dentro ai miei sogni, dove il Reale  più bello in date Giuliane.
   Fili di seta e capelli diventano intestini, cordoni ombelicali artificiali che si sono dimenticati di dirmi che si sono inventati tutta la Favola di te, per tenermi compagnia su Nasso - in.
   Invidio Psychè senza cordone ombelicale, ma forse questo che rimane di me non ha tenuto legame, cordone ombelicale, con la mia stessa Psychè.
   Buon anno Anima mia, vola lontano e in alto, anche se solo per qualche giorno.